mercoledì 23 marzo 2016

INCIDENTE A CERRETO D'ESI.ASFALTO VISCIDO PER LA PIOGGIA

Fonte : IL Resto del Carlino - Alessandro Di Marco

Cerreto d’Esi (Ancona), 23 marzo 2016 - L’asfalto viscido per la pioggia battente delle ultime ore tradisce una donna al volante di una Fiat Punto che perde il controllo dell’auto e si ribalta nella zona della rotatoria di Cerreto d’Esi nei pressi del cimitero.

Tanta paura ma conseguenze fortunatamente molto limitate per una 41enne straniera residente a Fabriano che poco dopo le 17 è finita fuori strada.

Sul posto i vigili del fuoco, la polizia stradale e i sanitari del 118 che hanno provveduto a soccorrere la signora rimasta sempre cosciente e trasferita a titolo precauzionale in ospedale per gli accertamenti che hanno escluso lesioni di rilievo.

ALLERTA METEO PER PIOGGIE E VENTO

Fonte: Protezione civile Regione Marche

Il Centro Funzionale Regionale ha emesso un nuovo AVVISO DI CONDIZIONI METEO AVVERSE, con validità dalle 00:00 alle 24:00 di domani mercoledì 23 marzo 2016 per PIOGGIA, VENTO e MARE.
Contestualmente e per lo stesso periodo di validità il Centro Funzionale Regionale ha emesso un AVVISO DI CRITICITA' IDROGEOLOGICA REGIONALE di livello ELEVATA per le zone di allertamento C e D (territorio delle province di MC-FM e AP) e MODERATA per il restante territorio regionale.

venerdì 18 marzo 2016

PORCARELLI SINDACO DEL COMUNE UNICO MONTANO

Fonte: @Bicarbonati - il Blog di Gian Pietro Simonetti

Un'assenza che brilla nel caotico movimento
La difesa del punto nascite è una questione simbolica ad elevato impatto mediatico. Attorno ad essa si possono costruire piccole fortune politiche, contestazioni che rimbalzano sulla stampa, dichiarazioni che fanno il giro dei social, regolamenti di conti tra correnti di partito, miseri protagonismi di una società civile che, nella ricerca di un posto al sole, spesso surclassa - e di molto - il rinomato egocentrismo della classe politica.

In questo caotico movimento di indecisioni e di decisioni rimandate c'è un elemento importante, che apre la porta ad altre storie e altri scenari. Nella corale e conformistica difesa del punto nascite che ha visto protagonisti anche i sindaci dei comuni montani, infatti, spicca un'assenza che spiega molto di ciò che sta accadendo a Fabriano; un'assenza così ostinata da risultare degna di nota e di rumore: quella del Sindaco di Cerreto Giovanni Porcarelli.

Se ci accontentassimo di una valutazione superficiale, potremmo supporre un sincero ed esibito menefreghismo, ma Porcarelli è troppo scaltro e di cervello fino per farsi inimicizie su questo tema, inanellando uno sgarbo istituzionale dietro l'altro. Di conseguenza occorre pensar male, ossia immaginare che ci sia dell'altro dietro questa esibita indifferenza.

Le ragioni politiche del silenzio: endorsement e desistenza
Sono almeno due gli elementi che avvalorano l'esistenza di un disegno politico: il credito territoriale incamerato da Porcarelli grazie alla funzione di calmiere sociale svolta nella vicenda JP, recentemente sbloccata dal pronunciamento della Cassazione; l'accordo di desistenza con il PD in occasione delle regionali del 2015 quando in cambio dell'appoggio a Ceriscioli il Partito Democratico di Cerreto riuscì, con un'indimenticabile magia al fotofinish, a non presentare la propria lista per le comunali, spianando la strada al successo elettorale di Mr JP.

Se osserviamo le cose da questa angolazione il paesaggio cambia profondamente e il silenzio di Porcarelli sul punto nascite assume una valenza diversa, di conferma della desistenza, di endorsement silenzioso rispetto alle scelte del Governatore sul tema sanità.

Un sottile disegno sotto il segno di JP
Non a caso questa posizione, apparentemente indecifrabile di Porcarelli, si intreccia con la discussione relativa all'accorpamento dei comuni, aperta dal PD nella riunione della Direzione Regionale del 12 febbraio 2016 (Articolo sulla Direzione Regionale del PD) e conclusasi i primi di marzo con l'approvazione, da parte dell'Assemblea Legislativa delle Marche, della  legge sul riordino territoriale dei Comuni e delle Province (Articolo Corriere Adriatico).

Per quel che riguarda il nostro territorio la posta in gioco è la fusione dei comuni della zona montana in un soggetto che sia in grado di fare massa critica a livello di popolazione, servizi e trasferimenti statali. A parole potrebbe anche sembrare un processo virtuoso di razionalizzazione delle risorse, di potenziamento dei servizi, di riduzione dei costi e di semplificazione dei momenti decisionali.

In realtà quando ci sono di mezzo la politica e la mano pubblica si verifica puntualmente l’eterogenesi dei fini e si producono conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali: parti con l’intento di migliorare le strutture e i servizi e giungi alla chiusura del processo con la fondata nostalgia per quel che c'era prima.

Per ora siamo agli abboccamenti iniziali ma è interessante notare come la fase di annusamento si declini interamente lungo l'asse Fabriano - Cerreto, realtà che hanno un elemento che ne facilita il reciproco pomiciamento: una situazione di sfascio dei conti comunali.

Un unico comune montano sarebbe un toccasana per Fabriano e Cerreto perché entrerebbero risorse premiali come conseguenza della fusione e le difficoltà di bilancio verrebbero riversate in un unico e nuovo calderone.

In questo quadro non è solo folklore il "prestito" di un vigile urbano da Fabriano a Cerreto e non è cosa da poco, in termini di armonizzazione tra le popolazioni, che le due comunità condividano la stessa squadra di calcio - ASD Fabriano Cerreto - che rischia di vincere la Coppa Italia Dilettanti e di cui Giovanni Porcarelli è patron e finanziatore.

La gallina dalle uova d'oro
Di fatto è Giovanni Porcarelli l'uomo forte dell'accorpamento, il King Maker del Comune Unico Montano ma l'operazione non può essere la sommatoria di due debolezze - Fabriano e Cerreto - che in una ipotetica matrice della Boston Consulting Group verrebbero definite Dogs. C'è bisogno di cash cows, di vacche da mungere che siano in grado di garantire alla fusione comunale una fonte di golosa liquidità.

In questo caso la vacca da mungere sono le Grotte di Frasassi, gestite dal Consorzio di cui il Comune di Genga fa parte assieme alla Provincia di Ancona. Creare un Comune unico della zona montana significa avere in dote le Grotte di Frasassi e il loro giro d'affari e di liquidità.

Incognite e variabili
In questo quadro più nitido è assai probabile che l'obiettivo di Porcarelli sia diventare il primo Sindaco del Comune Unico Montano con l'appoggio decisivo del PD regionale (ed ecco forse spiegato il silenzio sul punto nascite).

In questo disegno politico vanno considerate alcune variabili: la resistenza gengarina rispetto a un accorpamento che significherebbe perdere il controllo diretto delle Grotte di Frasassi; il peso dimensionale di Fabriano, combattuta e vinta ma ancora in grado di pesare un po'.

In realtà l'incognita che grava sul progetto è di natura politica, perchè il PD non pare essere così compatto come sembra. Il punto di resistenza potrebbe essere l'area che fa riferimento all'on.Lodolini.

Non a caso il deputato falconarese, alla fine di gennaio del 2016, presentò un'interrogazione al Governo per chiedere conto della mancata presentazione del Piano Industriale da parte della JP Industries (Lodolini interroga il Governo) così come non è un caso che lo stesso Lodolini abbia pubblicamente plaudito, a mezzo social, alla nomina di Angelo Cola a segretario del PD di Cerreto d'Esi.

Angelo Cola, per chi se ne fosse dimenticato, perse le primarie per la candidatura a Sindaco di Cerreto nel 2015; primarie vinte da Stefano Stroppa che poi non riuscì a presentare la lista del Pd alle comunali di Cerreto a cui abbiamo fatto cenno in precedenza.

A partire da quella fase Cola si è caratterizzato come oppositore accalorato della Giunta Porcarelli; una posizione su cui ha costruito l'elezione a segretario del partito e ricevuto l'incoraggiamento politico e il plauso personale di Lodolini.

Ed è sintomatico che il PD cerretese abbia espresso la propria contrarietà al progetto di fusione con parole durissime: "Chiediamo ai consiglieri, tutti i consiglieri, anche quelli di maggioranza di non seguire Porcarelli in questa sua avventura. Il PD promuoverà tutte le iniziative politiche necessarie al fine di evitare un approdo disastroso per il nostro Comune. Cerreto d'Esi appartiene ai cerretesi e non è un bene a disposizione per usi privati di Porcarelli."

In questa partita l'unica cosa certa è l'assenza politica di Fabriano. Ma di questo non avevamo dubbi.

@Bicarbonati è su Facebook: https://www.facebook.com/Bicarbonal/
 

mercoledì 16 marzo 2016

IL PD: "CERRETO NON SI VENDE!"

Fonte: Partito Democratico Cerreto d'Esi

15.03. 2016
Oggi sono apparse notizie di stampa che fanno riferimento a trattative avviate dal sindaco Porcarelli per procedere allo scioglimento del nostro comune con conseguente assorbimento del  territorio con quello di Fabriano. Il PD cerretese guarda con estrema preoccupazione allo svilupparsi di una iniziativa tutta individuale di Porcarelli che, per suoi obiettivi personali, è pronto a svendere storia, territorio e istituzioni del nostro paese. Alla luce dei fatti ora si rende comprensibile l'azione di governo di questo periodo della giunta Porcarelli. Il rinviare i problemi, addirittura la scelta cinica di aggravarne alcuni, rispondevano alla logica meschina di rendere obbligatoria la fusione. Come quando ci si appresta a vendere una automobile non ci si cura più della manutenzione. Il PD cerretese vede favorevolmente che in una visione di zona montana, i comuni aderenti concordino l'organizzazione di servizi a livello sovra-comunale, ma questo nulla a che vedere con la svendita a "prezzi di realizzo". Il PD chiede che sia avviata immediatamente una discussione democratica con la popolazione e le forze politiche sociali. Si deve convocare un consiglio comunale aperto nel più breve tempo possibile e rendere pubblici accordi (se ci sono) e strategie politico amministrative. Chiediamo ai consiglieri, tutti i consiglieri, anche quelli di maggioranza di non seguire Porcarelli in questa sua avventura. Il PD promuoverà tutte le iniziative politiche necessarie al fine di evitare un approdo disastroso per il nostro Comune. Cerreto d'Esi appartiene ai cerretesi e non è un bene a disposizione per usi privati di Porcarelli.

I MISTERI DELL'UOMO DEL TERRORE ‘AVEVA AGGANCI ALL'HOTEL HOUSE’

Fonte: Resto del Carlino
Uno come tanti. Con un lavoretto temporaneo da manovale, una stanzetta in una casa di Cerreto d’Esi insieme a un connazionale. E contatti che arrivavano fino a Porto Recanati.Sarebbe passato anche per l’Hotel House Noureddine Chouchane, ritenuto dall’intelligence americana una delle menti delle stragi terroristiche del museo del Bardo di Tunisi, quando morirono 24 persone e dell’attacco sanguinario ai turisti sulla spiaggia di Sousse dove le vittime furono addirittura 38. Chouchane sarebbe morto durante l’attacco degli F35 americani a Sabrata, in Libia, lo scorso 19 febbraio. Era proprio lui l’obiettivo numero uno delle forze statunitensi: proprio a Sabrata il tunisino avrebbe fortificato la sua presenza creando un centro di addestramento nel quale sarebbero stati arruolati i combattenti tunisini dello stato islamico. E qui avrebbe trovato la morte dopo averne seminata tanta tra la Tunisia e la Libia, nell’attacco coordinato della coalizione internazionale anti Isis, di cui fa parte anche l’Italia. Chouchane sarebbe una delle menti del rapimento dei quattro italiani in Libia, due dei quali sono morti.

La presenza di Chouchane tra la provincia di Ancona e quella di Macerata risale con certezza al 2011. Arrivò nelle Marche grazie agli appoggi di alcuni connazionali domiciliati nella zona di Fabriano. Fu seguito dagli investigatori italiani come uno dei tanti musulmani che lavorano e frequentano i piccoli centri di preghiera sparsi nella provincia. Fu anche osservato nei suoi spostamenti verso Porto Recanati, più precisamente verso l’Hotel House dove se cerchi proseliti, agganci e favori, trovi un porto sicuro. Il blitz dell’aprile del 2015, quando per conto della procura di Sassari venne arrestato un pakistano ritenuto molto vicino a una delle cellule più agguerrite di Al Qaeda, ne è la prova evidente. Secondo gli inquirenti della Procura di Ancona, Chouchane aveva avuto dei contatti con il pakistano che aveva trovato rifugio all’Hotel House. Ma la vera natura di Chouchane si formò dopo il periodo trascorso in Italia tra il Nord (Genova, Novara e Milano) e il Centro (Fabriano e Ancona).

L’ex muratore che di sicuro aveva ritirato nel 2011 unpermesso di soggiorno ad Ancona e che si era poi spostato tra Gallarate, Novara e Milano, dove avrebbe frequentato un centro di preghiera islamica, nel 2012 fece perdere le tracce. Gli investigatori italiani hanno ricostruito le sue mosse fino a oggi. Chouchane avrebbe ricevuto la sua formazione, decisiva a rivestire il ruolo di stratega della lotta armata, in un centro di addestramento creato in seno a una delle cellule terroristiche tunisine più sanguinarie. Non c’è certezza che Chouchane sia rimasto sempre in Italia tra il 2011 e il 2012. Grazie anche ai documenti in suo possesso, il permesso rilasciato ad Ancona e un passaporto, con documenti veri, ritirato a Genova, potrebbe aver fatto la spola più volte tra l’Italia e la Tunisia, rafforzando contatti che evidentemente stavano diventando sempre più solidi.

sabato 5 marzo 2016

IN ARRIVO VENTO FORTE

il Centro Funzionale Regionale di Protezione civile ha emesso un nuovo AVVISO DI CONDIZIONI METEO AVVERSE, con validità dalle 00:00 alle 24:00 di domani sabato 05 marzo 2016 per VENTO.
Venti da sud-ovest, con raffiche fino a tempesta nelle zone montane, fino a burrasca forte nel settore collinare centro-settentrionale.