Indesit Company annuncia 1.425 esuberi: di questi, 25 dirigenti e 150 impiegati di staff mentre tutti gli altri, sono lavoratori nelle varie fabbriche: 480 a Fabriano, 230 a Comunanza, 540 a Caserta. Indesit Company,compagnia tra le principali in Europa nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici, ha presentato ai sindacati il piano di salvaguardia e razionalizzazione dell’assetto nel nostro paese: sono previsti investimenti per 70 milioni di euro, cosi come lo snellimento delle direzioni centrali e la razionalizzazione dell’intero assetto produttivo; ma tale riorganizzazione dell’assetto sul territorio nazionale, che attualmente impiega circa 4.300 addetti, coinvolgerà per l’ appunto 1.425 persone nei cui confronti saranno applicati degli ammortizzatori sociali. La riorganizzazione si rende necessaria come unica risposta all’attuale scenario competitivo europeo che vede il mercato ancora negativo rispetto ai volumi del 2007 (Europa Occidentale -10% e Italia -25%) e la continua espansione di nuovi produttori provenienti dai Paesi con costi minori e quindi più competitivi. La generale situazione di mercato degli ultimi anni,ha avuto un forte impattato sulle produzioni italiane di Indesit,e di conseguenza,il ricorso a cassa integrazione ordinaria per gli stabilimenti (25% delle giornate lavorate) e da aprile 2013 anche per gli uffici centrali (20% delle giornate lavorate) è stato inevitabile. Ora non basta più. Nella nota Indesit, la missione strategica dei 3 poli industriali italiani del Gruppo, sara’ totalmente rivista con interventi di riassetto produttivo che verranno implementati nel periodo 2013-2016. Ma secondo il coordinatore nazionale della Uilm, Gianluca Ficco “Il piano di riorganizzazione della Indesit è pesantissimo e il governo deve intevenire perchè c’è il rischio di smantellamento della produzione e a colpirci non è solo l’altissimo numero di esuberi, ma anche la paura che questo sia il penultimo passo per un definitivo smantellamento della produzione, con danni gravissimi per l’intera economia nazionale. Siamo dinanzi a una vera e propria crisi di sistema: per questo chiamiamo in causa anche il governo”. “Ora Fim, Fiom e Uilm – sottolinea Ficco – decideranno, riuniti in coordinamento, le azioni da intraprendere e il modo di coinvolgere le istituzioni” Anche il vice segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici Antonio ha affermato che “Ugl ha proclamato lo stato di agitazione in tutti gli stabilimenti del gruppo Indesit, le cui modalita’ verranno presto definite con tutti i lavoratori”
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