mercoledì 11 novembre 2015

BEST, È ROTTURA TRA SINDACATI E DIPENDENTI

Fonte: Resto del Carlino
È ROTTURA tra lavoratori e sindacati alla Best ed ora l’azienda potrebbe avere mano libera nel procedere a 55 licenziamenti unilaterali sui 200 operai dello stabilimento produttivo di Cerreto d’Esi. E’ stata una giornata cruciale quella di ieri in cui una parte dei dipendenti dell’impresa di cappe aspiranti ha detto no alle proposte delle parti sociali in vista del vertice probabilmente decisivo di oggi in Regione con il management dell’impresa americana. Il documento presentato da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e UilmUil prevedeva 35 dimissioni volontarie entro due anni incentivate da una buonuscita superiore ai 40 mila euro per ogni lavoratore che se ne va. Qualora non si fosse raggiunto il quorum in coda al biennio gli altri dipendenti si sarebbero parzialmente ridotti l’orario di lavoro fino a raggiungere il tetto di risparmio complessivo richiesto dall’azienda, ovvero un milione e 300mila euro. Per la riduzione di orario serviva però, a termine di legge, una maggioranza larghissima di assensi che non è stata raggiunta e così ora tutto lascia presagire che l’azienda decida di tornare al progetto originario dei 55 licenziamenti unilaterali. «Si è scritta la pagina più nera da quando mi occupo di sindacato», afferma con toni tanto forti quanto amareggiati il segretario provinciale Uilm, Vincenzo Gentilucci. «Ho visto lavoratori che non sanno più cosa sia la solidarietà al punto che decidono di mettere in mezzo ad una strada 55 famiglie per appagare i propri sensi di vendetta o non so cos’altro. Personalmente ho cercato in tutti i modi, anche arrampicandomi sugli specchi, di evitare licenziamenti unilaterali da parte aziendali e quando sembrava che si potesse convergere su una soluzione quasi indolore, l’ingordigia ha avuto il sopravvento. A questo punto si va verso un mancato accordo».

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