domenica 17 luglio 2016

BORGHI A CERRETO D'ESI SULLE AREE INTERNE, IL PUNTO DI LODOLINI

L'onorevole Enrico Borghi ha appena ricevuto l'importante nomina a consigliere incaricato del governo per l'attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne e la prima uscita pubblica l'ha fatta a Cerreto d'Esi nell'ambito di un incontro pubblico svoltosi il 14 luglio e promosso dal locale Circolo PD in collaborazione con il deputato Emanuele Lodolini, componente della Direzione nazionale PD e sempre attento al territorio.
È proprio Lodolini che interviene, con una nota, il giorno dopo della riuscita iniziativa con Enrico Borghi.
"Il senso della crescente attenzione al tema da parte del governo, e anche della nomina dell'On. Enrico Borghi, è duplice: da un lato conferma che il tema è stato attenzionato, dall'altra garantisce che non ci si fermerà alle periferie urbane - quelle che oggi fanno notizia - ma ci si allargherà anche alle periferie territoriali. Il Paese va tenuto unito, lavorando sulla coesione sociale e territoriale, perché la grande crisi sta spezzando il tessuto connettivo e dobbiamo tutelarlo e ricostruirlo su basi nuove".
"Certamente - commenta Lodolini - la nomina di Borghi è il riconoscimento del lavoro fatto in questi anni da amministratori e politici della montagna italiana che hanno dimostrato sul campo che questi territori sono il luogo dell'innovazione, della coesione".
"Siamo a un cambio di fase, persegue Lodolini. Ha spiegato bene Borghi a Cerreto. Fino a ieri si distribuivano risorse sulla base di parametri fisici e statistici, col risultato che si sono gonfiate le cifre per avere più risorse senza puntare alla qualità delle politiche. Con la Snai si punta ad accettare la sfida del cambiamento con le comunità locali più periferiche e disagiate che vogliono puntare a governare la modernità per giungere al loro riscatto. Se abbiamo aree dentro il Paese dove c'è desertificazione, perdita di popolazione e fuga dei giovani, significa che le politiche ordinarie e le rigidità burocratiche non hanno prodotto risposte utili. E quindi c'è da smontare e rimontare il meccanismo delle politiche. Con Aree Interne si vuole investire su chi vuole far questo mestiere, complicato ma indispensabile".
"Dobbiamo accompagnare e sostenere, senza centralismi o logiche illuministe, la volontà delle comunità locali di assumersi su di sè la sfida dell'oggi: come garantire i diritti di piena cittadinanza (istruzione, salute, mobilità) nell'era della spending rewiew che si è trasformata sui territori in arretramento o addirittura scomparsa di taluni servizi, e come generare lavoro, reddito e occupazione puntando su uno sviluppo sostenibile che metta al centro le vocazioni dei territori e la valorizzazione delle risorse locali. Non si riorganizzano i servizi di un territorio senza, o addirittura contro come talvolta capita, i Comuni e i loro Sindaci. I campi di lavoro sono definiti dalla politica generale della Snai: a fianco dei servizi, occorre lavorare su tutela attiva del territorio, natura-cultura-turismo, agroalimentare, energia, saper fare e artigianato, welfare e immigrazione. Poi deve essere la comunità locale a decidere quali campi e quali modalità. Per questo il ruolo dei Comuni, associati tra loro perché la scala necessaria va oltre il limite dell'ombra del campanile, è essenziale e decisivo".
"Per me le aree interne e le montagne sono il luogo dell'innovazione su cui si giova il futuro dell'Italia. Le città da sole non bastano. Perché sono "circondate" da una fascia di aree interne, rurali e montane, che hanno storie, peculiarità e caratteristiche proprie. E anche una maggiore resilienza di fronte ai cambiamenti, che ne fanno una palestra per l'intero Paese".

da On. Emanuele Lodolini
parlamentare Pd

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