mercoledì 20 marzo 2013

MARCHE: ECCO LA RIFORMA DELLA SANITA'

Fonte: il Resto del Carlino


Tredici ospedali diventano Case della salute. Previsto esubero di 450 dipendenti, tutti precari. Sindacati in piazza il 25 marzo



Piccoli ospedali, il quadro della riforma nelle Marche ha ora contorni più precisi. Dei tredici presìdi minori convertiti in Case della salute, solo sei avranno anche la lungodegenza. Gli ospedali riconvertiti in Case della salute pure sette. Cagli e Fossombrone nel Pesarese, Chiaravalle e Sassoferrato in Provincia di Ancona, Matelica nell'Area vasta di Macerata. Montegiorgio e Sant'Elpidio a Mare nel Fermano.

Manteranno funzioni di lungodegenza e cura delle cronicità Sassocorvaro (Pesaro), Loreto (Ancona), Cingoli, Recanati, Tolentino e Treia nel Maceratese. Questo è quanto proposto ieri dalla Regione ai sindacati. Un summit in cui il direttore generale Asur Piero Ciccarelli ha confermato che i 18 reparti da tagliare verranno decisi nelle contrattazioni di Area vasta e che il taglio di dipendenti nel 2013 sfiorerà le 450 unità.
Gli esuberi saranno tutti precari, un terzo dei 1.500 contratti a tempo determinato nell'intera regione. Non si toccano i contratti a tempo indeterminato. Per questo la Regione ha spiegato a Cgil, Cisl e Uil che non ci saranno licenziamenti. I sindacati si dicono comunque estremamente preoccupati per una proposta che fatica ad entrare nel dettaglio. Confermano pertanto la manifestazione regionale del 25 marzo ad Ancona per protestare contro la riforma, perché «non si comprendere ancora dove verranno tagliati i 551 posti letto, non si conoscono gli obiettivi per contenere liste di attesa e mobilità passiva e si profila un altro taglio ai dipendenti del comparto».

Dopo la manifestazione, sindacati e Regione sono attesi ad un altro confronto. Il quadro complessivo del riassetto si ricompone. L'assessore alla Salute Almerino Mezzolani ha declinato il taglio di posti letto per singola Area vasta. Il taglio complessivo è di 551 posti letto. Si scende da 6.261 a 5.710. I 5.325 posti letto per malati acuti diventano 4.530, per un taglio di 795 posti. Aumentano i letti per la lungodegenza e la riabilitazione. Da 936 si passa a 1.180, un saldo positivo di 244 posti. In provincia di Pesaro i posti letto per acuti passano da 912 a 808 (-104), quelli di lungodegenza da 171 a 180 (+9), per un taglio complessivo di 95 posti.
In provincia di Ancona i posti per malati acuti si
riducono da 2.171 a 1.870 (-301), la lungodegenza sale da 386 a 444 posti (+58), il deficit complessivo è di 243 posti letto. Nel Maceratese i letti per acuti scendono da 1.039 a 823 (-216), quelli per lungodegenti salgono da 248 a 316 (+68), per un taglio di 148 letti. Fermo è l'unica provincia ad avere più posti dopo la riforma, sette, grazie ad un aumento dei posti per lungodegenti da 27 a 83 (+56), che compensa la riduzione dei posti per acuti, che calano da 436 a 387 (-49). In provincia di Ascoli, infine, i posti letto per acuti scendono da 767 a 642 (-125), quelli per lungodegenti salgono da 104 a 157 (+53). 
Il taglio dei posti letto per acuti e l'incremento dei posti letto per la cura delle cronicità è stato imposto dal decreto Balduzzi. Le Marche, attualmente, hanno una media di 3,9 posti letto ogni 1.000 abitanti. Il decreto del ministro della Sanità obbliga la regione a scendere a 3,7 posti letto ogni mille abitanti. «Ma a livello provinciale - fanno notare i sindacati - permane un preoccupante squilibrio». Pesaro ha 2,7 posti letto ogni mille abitanti; Ancona 4,66; Macerata 3,67; Fermo 2,66; Ascoli 3,7. 
Nel summit di ieri la Regione ha ribadito che tutti i 13 ospedali riconvertiti in Case della Salute avranno un medico che opera dalle 8 alle 20 e una guardia medica che opera in orario notturno. I medici di medicina generale saranno chiamati ad assistere le patologie croniche dell'anziano come broncopatie, scompensi cardiaci, asma e diabete. Le Case della Salute manterranno le funzioni specialistiche, effettueranno gli interventi programmati, ma non di urgenza. Ogni presidio avrà un mezzo di soccorso.

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