Fonte: Il Messaggero
Pronta replica della Regione alla denuncia della Lega per l'abolizione della caccia che aveva dato notizia del ritrovamento, ai margini dell'Esino, di una discarica di carcasse di cinghiali affetti da tbc. In realtà si è appurato che i resti ritrovati sono quelli di uno, massimo due esemplari sui quali sono in corso esami di laboratorio. L'allarme comunque resta alto. La Regione - informa una nota dell'assessorato alla caccia - sta monitorando attentamente la questione della tubercolosi dei cinghiali (e bovina) in quanto potenzialmente trasmissibile all'uomo attraverso l'ingestione di carne e dannosa per l'economia regionale. Il vero punto di debolezza del sistema - si avverte ancora nella nota regionale - è stato individuato nel bracconaggio: infatti, sono i bracconieri a fornire carne non controllata ai consumatori e ai ristoratori (che rischiano di essere altre vittime di questa situazione) con il rischio di infettare gli utenti. Invece, la caccia di selezione è sicura in quanto le squadre sono munite di veterinario che certifica le carni. Su iniziativa dell'assessore alla Caccia, Paola Giorgi che - conclude la nota - sta lavorando in equipe con i colleghi Mezzolani (Sanità) e Malaspina (Agricoltura), verranno immediatamente convocate le associazioni venatorie, gli ATC, le squadre per la caccia di selezione al cinghiale, le associazioni di categoria, le forze dell'ordine, i servizi veterinari, per concordare un'azione di rafforzamento dei controlli delle carni, di bonifica della malattia e di isolamento e punizione dei bracconieri che commettono un grave reato contrabbandando carne potenzialmente infetta.
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