ALL'OMBRA DELLA TORRE

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giovedì 7 novembre 2013

I RAGAZZI DEL PETROLIERE

Fonte: L'Azione

Tanta attenzione e grande emozione al teatro Casanova in occasione, domenica 27 ottobre, del convegno intitolato “Mattei, 51 anni fa” .
A ricordare il grande petroliere sono stati proprio i suoi “ragazzi” i quali, intervistati dal giornalista Maurizio Verdenelli,  hanno fornito un focus d’eccezione sulla vita e sulle ultime ore di Mattei, attraverso testimonianze di prima mano, ancora così vivide, spesso tormentate e piene di affetto.
Il nostro concittadino Sebastiano Gubinelli, a lavoro a Linate in quella maledetta notte, ha voluto rimembrare le circostanze che portarono alla morte del “grande Enrico”. Con voce rotta dall’emozione, egli ha ricordato come anche molti ragazzi cerretesi abbiano lavorato x l' ENI. Gubinelli ha concluso narrando come Enrico Mattei parlasse orgogliosamente marchigiano, fiero della sua terra e delle sue origini,  da cui traeva la sua grande forza e determinazione.
Verdenelli ha letto delle testimonianze ed alcuni significativi brani del suo libro “la leggenda del santo petroliere” con cui l’autore ha voluto sottolineare, riguardo Matelica, quale fosse il primo pensiero di Mattei: gli anziani, gli orfani, le suore clarisse. Egli si preoccupava di loro in maniera sincera, con quell’umanità che lo caratterizzava; si prodigava attivamente e in prima persona affinchè potessero vivere decorosamente e non mancasse niente a tutti loro.
Giovanni Trecciola, nel suo intervento, ha voluto condividere con i presenti le sue impressioni personali circa la morte di Mattei: la sensazione di perdere il capo, colui che dava iniziativa ed impulso all’azienda. Trecciola si è successivamente soffermato sulla “persona Mattei”, la sua disponibilità autentica e la sua prontezza nel preoccuparsi degli altri; mentre Gilberto Cruciani ha  riferito un aspetto diverso dell’ENI e del suo fondatore: l’impressionante ed ineccepibile organizzazione del sistema di gestione, dovuta alla determinazione del suo carattere. Mattei, infatti,  pretendeva sempre il massimo dai suoi collaboratori ed era sempre attento ai particolari.
 Le cerretesi Enrica Mattioli e Giuliana Forotti hanno fatto commuovere la platea con il loro emozionato ricordo di Enrico Mattei:  Enrica ha rievocato con grande spontaneità il primo incontro con il petroliere quando, bimba di nove anni, era una delle ospiti dell'istituto per i bambini di famiglie in difficoltà sostenuto da Mattei. Ella ricorda quest’uomo così spontaneo, aperto e disponibile, questa figura così importante nella sua giovane vita, che provvedeva al loro sostentamento, avendo cura di tutte con sincero affetto: non mancava mai un suo premuroso dono a Natale e Pasqua. Enrica ha raccontato come nell’istituto  lo considerassero il benefattore per loro, per l’Italia tutta e l’immensa tristezza, il senso di disorientamento nell’apprendere la notizia della sua morte. Tutte ebbero la chiara percezione che veniva meno la loro unica protezione e che la loro vita gioiosa stava per finire. 
Nel suo intervento, Giuliana ha spiegato che l’ Eni, dopo la scomparsa del suo fondatore, rinunciò a farsi carico dell'istituto: finì tutto, la decadenza dell'opera di Mattei, frutto della sua umanità e della sua lungimiranza: le ragazze, infatti, imparavano l'inglese e la stenografia affinchè fossero pronte ad entrare in azienda.  Pensieri affettuosi, tipici di un grande papà che pensava al futuro delle ragazze.
Durante il convegno altri interventi hanno fatto riflettere la platea: l’attualità di Mattei  che già pensava alla globalizzazione, non fermandosi davanti ai confini degli Stati, credendo in un mondo aperto e senza barriere. Egli aveva buoni rapporti con i Paesi emergenti e, mediante la sua politica commerciale vincente, stava catapultando l’Italia in nuovi, promettenti mercati.
Coinvolto nei movimenti di liberazione in Africa, Mattei non guardava a questo immenso continente in maniera neo-colonialista, bensì credeva fermamente  che le popolazioni locali dovevano essere interlocuttrici attive, andavano aiutate a svilupparsi, deplorando il mero sfruttamento del sottosuolo di questi Stati poveri.
Il convegno si è chiuso con le parole del Sindaco Alessandroni che ha esordito parlando di Mattei come di un grande pioniere che ha dato speranza ad un’intera generazione di giovani disoccupati. Scomodo per la politica del tempo (a cui non si subordinava) e per le potenze mondiali, Mattei, afferma Alessandroni, aveva capito in maniera lungimirante l’importanza strategica per l’Italia di avere una azienda petrolifera forte.  Riallacciandosi alle notizie dei giorni nostri, il Sindaco ha commentato con amarezza la notizia della possibile vendita di alcune quote di ENI: “lo Stato sta vendendo i suoi pezzi pregiati,  l’argenteria di famiglia” ed ha sottolineato con forza l’entusiasmo con cui lui e tutta l’amministrazione comunale cerretese, presente in sala, ha voluto ospitare l’odierna iniziativa su questo grande personaggio del nostro territorio che ha fatto la storia dell’Italia e del mondo ma che purtroppo rischia di non essere celebrato degnamente o, ancor peggio, di essere dimenticato. 
In ultimo Verdenelli ha voluto accomiatarsi dal pubblico leggendo gli ultimi minuti di vita di Mattei tratti da “la leggenda del santo petroliere” opera illuminante e potente che analizza alcuni aspetti poco conosciuti della vita del “grande Enrico”, composta da una serie di interviste e approfondimenti con personaggi che conobbero Mattei o per avervi lavorato insieme, o per motivi istituzionali o per semplici rapporti familiari.




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