Best: braccio di ferro tra azienda e sindacati, la Regione prova a mediare
FONTE: Il resto del Carlino
Cerreto d'Esi (Ancona), 17 febbraio 2013 - Toccherà alla Regione scendere in campo per provare a dirimere la vertenza tra i sindacati e il management della Best che ha annunciato di far divenire operativi entro il 27 marzo 125 licenziamenti sui 309 dipendenti complessivi dello stabilimento di Cerreto d’Esi.
L’ennesimo-conclave maratona nel corso del quale le parti si sono leggermente avvicinate, ma senza ottenere i presupposti per siglare l’accordo bilaterale tra due proposte che restano piuttosto distanti. L’azienda, infatti, avrebbe lasciato intendere di poter aggiungere qualche altra unità allo ‘sconto’ iniziale di una decina di posti da salvare sui 125 esuberi, arrivando al massimo fino a 100 aperture di procedure di mobilità. Per contro i sindacati puntano almeno al dimezzamento dei 125 licenziamenti. Ecco perché serve il secondo step, quello della chiamata in causa della Regione nei trenta giorni conclusivi della trattativa, gli ultimi per cercare l’accordo magari anche attraverso qualche sostegno sottoforma di sussidi, incentivi o ammortizzatori sociali messi in campo anche dallo stesso ente locale.Per la contrattazione si rende infatti necessaria la cosiddetta fase due, ovvero quella dell’entrata in gioco delle forze istituzionali – in primis proprio la Regione – per mediare in un braccio di ferro ancora tale. Impossibile, infatti, che si raggiunga l’intesa di qui a poche ore, ovvero all’imminente scadenza del termine per la trattativa privata tra le parti, dopo che anche il vertice di ieri nella sede anconetana di Confindustria tra sindacati e vertici aziendali, iniziato alle 15, è andato avanti fino a tardissima ora.
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