Fonte: il Resto del Carlino - Alessandro Di Marco
"I sindacati spiegheranno agli operai la necessità di esprimersi sull'intesa raggiunta martedì sera tra azienda e parti sociali. Spacca: "Un risultato positivo".
Venerdì a partire dalle 9,30 sarà il giorno delle assemblee Indesit nei siti fabrianesi di Melano, Albacina e nella sede centrale di viale Aristide Merloni dove sono in servizio gli impiegati. I sindacati spiegheranno ai lavoratori la necessità di procedere ad un referendum quasi certamente già la prossima settimana per capire se gli operai saranno favorevoli o meno al pre-accordo stipulato tra parti sociali e azienda sulla base di zero licenziamenti e ammortizzatori sociali per cinque anni consecutivi tra cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà. Al referendum parteciperanno tutti i lavoratori compresi quelli della Cgil che non ha firmato l'intesa in coda al vertice di martedì in Ministero. “Non potevamo accettare un documento che va verso deindustrializzazione di Caserta e Fabriano”, sostiene il segretario provinciale Fiom-Cgil Giuseppe Ciarrocchi sul no del suo sindacato all'intesa con Indesit. “Se ci sono margini per firmare in un secondo momento? Attendiamo le assemblee con i lavoratori e lì capiremo la posizione e la volontà dei nostri iscritti”. Dunque, uno spiraglio perché non si vada verso l'accordo separato rimane aperto, anche se di fatto in concreto poco cambia. Pure nel caso in cui gli iscritti Fiom diranno no al documento congiunto, la tutela degli ammortizzatori sociali su base quinquennale vale comunque per tutti i dipendenti e quindi all'atto pratico si tratterebbe di una scelta più di forma che di sostanza. Positivo, intanto, il commento del governatore regionale Gian Mario Spacca sulls stretta di mano tra management e sindacati. “Un’intesa – sostiene Spacca - che evita oltre 1.400 licenziamenti, difende il lavoro e la coesione sociale, è un risultato positivo, ottenuto grazie a un grande senso di responsabilità in una fase estremamente difficile per l'economia delle Marche.
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"In tutti i siti produttivi italiani i lavoratori Indesit si pronunceranno sul pre-accordo stilato a Roma tra management e due dei tre sindacati confederali per bloccare i licenziamenti."
MARTEDI' sarà il giorno del referendum. Da mattina a sera contemporaneamente in tutti i siti produttivi italiani i lavoratori Indesit si pronunceranno sul pre-accordo stilato a Roma tra management e due dei tre sindacati confederali per bloccare la procedura dei 1.400 licenziamenti sui 4.300 lavoratori totali in Italia della holding di elettrodomestici. L'intesa accolta da Cisl e Uil, ma non dalla Cgil, prevede su scala quinquennale sia zero licenziamenti, sia ammortizzatori sociali continuativi tra cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà che consentiranno ai lavoratori di percepire ogni mese non meno dell'80% dello stipendio base. Le eventuali uscite verranno effettuate solo su base volontaria ed è probabile che, in caso di voto favorevole al referendum, già dalle prossime settimane si apra una nuova fase della contrattazione tra azienda e sindacati per individuare la cifra di eventuali incentivi all'esodo. Nel piano industriale dell'azienda sono stati inseriti 83 milioni di euro di investimenti in tre anni in Italia, dei quali 43 tra i due stabilimenti fabrianesi di Melano e Albacina. Domani, intanto, iniziano le assemblee tra i lavoratori e i sindacati con il primo appuntamento a Caserta, mentre venerdì a partire dalle 9,30 sarà la volta dei siti locali (compresa la sede centrale di viale Aristide Merloni) e lunedì si chiuderà il cerchio con Comunanza. Confronti interlocutori, perché la partita vera si giocherà martedì, nell''election day' decisivo per conoscere il dirimente parere dei lavoratori. Tutti i 4.300 dipendenti avranno diritto al voto che verrà effettuato da mattina a sera con formula segreta all'interno della totalità dei plessi Indesit. Di questi ben cinque sono a Fabriano (Melano e Albacina per gli operai, sede centrale, Wrap di via Corsi e sportello di via Campo Sportivo per impiegati e ricercatori), dove si contano circa duemila lavoratori, metà dei quali operai. In serata si conoscerà l'esito dello scrutinio.