ALL'OMBRA DELLA TORRE

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martedì 29 dicembre 2015

CHIUSURA PUNTO NASCITE, QUATTRO SINDACI SCRIVONO AL PREFETTO

L’APPELLO DA SAGRAMOLA E DALLE CITTA’ DI SASSOFERRATO, SERRA SAN QUIRICO E GENGA. QUATTRO SINDACI scrivono al Prefetto Raffaele Cannizzaro chiedendogli di annullare il provvedimento della Regione di chiudere il punto nascite dell’ospedale di Fabriano, il cui stop alla cicogne è stato fissato per il 31 gennaio. Una decisione che a suo modo sarebbe clamorosa quella invocata dai quattro primi cittadini, attraverso una lunga lettera spedita ieri mattina in cui compaiono le firme di Giancarlo Sagramola (Fabriano), Ugo Pesciarelli (Sassoferrato), Tommaso Borri (Serra San Quirico) e Giuseppe Medardoni (Genga). «CHIEDIAMO AL PREFETTO – si legge nell’articolato documento – di convocare il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per valutare le attuali condizioni della viabilità che non consentono un accesso certo e sicuro al punto nascita di Jesi». E poi i numeri: «Lungo quel tratto della Statale 76 oggetto di lavori per il raddoppio della carreggiata, dal 2011 ad oggi si sono registrati cinque morti a causa di incidenti sulla sede stradale, mentre tra Fabriano e Jesi si sono verificati ben 48 tra interruzioni e forti rallentamenti nei soli ultimi sei mesi sempre a causa dei problemi legati alla viabilità e ai sinistri». Al di là delle polemiche politiche per l’assenza della quinta firma legata al sindaco di Cerreto d’Esi Giovanni Porcarelli, è evidente come la crociata dell’entroterra continui in modo compatto di qui a fine gennaio supportata anche dal vescovo Giancarlo Vecerrica sempre in prima linea nel chiede di «salvare il diritto alla vita». «Io non mi arrendo», è lo slogan del sindaco Sagramola che già pensa al ricorso al Tar qualora la decisione della Regione diventi definitiva come pure ha annunciato di portare in Tribunale il governatore Ceriscioli chiedendo maxi risarcimenti in caso di incidenti che impediscano o complichino il parto per le gestanti in trasferta da Fabriano verso la Vallesina. Insomma, la tensione resta alta in attesa di vedere pubblicato (probabilmente a giorni) sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro alla sanità Beatrice Lorenzin che consente alle Regioni – in modo facoltativo – di provvedere alla deroga per gli ospedali con meno di 500 parti nelle zone montane, includendo quindi Fabriano e San Severino, ma non Osimo. E poi c’è il caso politico divenuto nazionale, tanto che non si esclude una trasferta a Roma dei principali esponenti del Pd fabrianese, sindaco in testa, in quanto l’autosospensione collettiva dal partito di amministratori e consiglieri comunali è arrivata sul tavolo del premier Matteo Renzi, in qualità di segretario nazionale dei Democrat. Magari non sarà Renzi in persona a scendere in campo per fare da pacere nella querelle tra il governatore Luca Ceriscioli e i colleghi di partito dell’entroterra, ma è probabile che tocchi all’immediato entourage del primo ministro affrontare la questione per cercare di sanare una frattura sempre più evidente.

domenica 27 dicembre 2015

PEDEMONTANA, APPROVATO DAL CIPE IL TRATTO CERRETO-MATELICA

Fonte: Vivere Camerino

Piccoli passi avanti per una delle opere più attese dell'entroterra: la Pedemontana.
La strada, che collegherà in maniera diretta la sinclinale camerte con quella fabrianese, diventa oggi una realtà più concreta grazie allo Sblocca Italia. Il Cipe ha infatti approvato nei giorni scorsi il secondo stralcio della grande opera, ovvero quello relativo al tratto tra Matelica e Cerreto. 90 i milioni di euro stanziati per la realizzazione. 
Nei primi mesi del 2016 saranno invece affidati al contraente generale i lavori per il tratto Fabriano - Cerreto, poi sarà la volta proprio della zona fino a Matelica. Resta ancora da finanziare il resto della via fino a Camerino Nord. "Una bella notizia di Natale - commenta il Presidente della Provincia Pettinari - per il nostro territorio provinciale ed in particolare per l'entroterra, ma resta ancora molto da fare a cominciare dall'apertura della superstrada Civitanova - Foligno; per questo e per le altre opere previste nel progetto infrastrutturale è necessaria la società Quadrilatero".

di Riccardo Antonelli
redazione@viverecamerino.it

giovedì 3 dicembre 2015

CERRETO D'ESI, IL FUTURO DELLA BEST. MUELLER RASSICURA CERISCIOLI E BRAVI

Fonte: Corriere Adriatico

Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e l'assessore al Lavoro Loretta Bravi hanno incontrato questa mattina il presidente americano del gruppo Nortek, cui fa capo la Best di Cerreto d'Esi, Jeff Mueller.Nell'incontro - riferisce una nota - è stato fatto il punto sulla situazione dello stabilimento marchigiano della Best e sulle intenzioni dei vertici aziendali americani in merito al futuro del sito produttivo. Ceriscioli e Bravi hanno chiesto a Mueller di spiegare le intenzioni del gruppo relativamente all'unico stabilimento in Italia (Best di Cerreto d'Esi) e di chiarire le strategie e gli investimenti futuri per sviluppare il sito produttivo italiano, al fine di garantire la continuità produttiva e i livelli occupazionali, nella prospettiva di agganciare la ripresa e incrementare volumi produttivi e posti di lavoro. Mueller ha ribadito la volontà non solo di mantenere lo stabilimento, ma di investire (una parte degli investimenti è già avviata) su questo sito per diventare sempre più competitivi, accrescere gli sbocchi di mercato e, di conseguenza, far crescere l'azienda e i livelli occupazionali. Senza nascondere le difficoltà legate all'attuale fase di crisi e agli elevati costi di produzione italiani, Mueller ha precisato che per il gruppo Nortek le capacità e le competenze italiane sul design, sullo stile e anche la grande professionalità manifatturiera sono elementi su cui continuare a investire anche in futuro.