Alla Best, azienda marchigiana che produce cappe per cucine, fino a pochi anni
fa lavoravano in 900. Oggi sono rimasti in 209, concentrati nel solo stabilimento di Cerreto d'Esi. Quello di Montefano sparì, letteralmente, durante il "ponte" dei morti del 2011. La fabbrica venne svuotata in segreto e in gran fretta di tutte le sue attrezzature, trasportate in Polonia. La chiamano delocalizzazione, ma significa che quando torni al lavoro dopo il weekend ti senti come se ti avessero svaligiato casa. Oggi ho incontrato i rappresentanti di fabbrica della Fiom-Cgil e della Fim-Cisl: "I lavoratori, fin qui sostenuti almeno dalla cassa integrazione in deroga, si ritrovano scoperti - mi hanno detto - Non è stato ancora approvato il decreto-legge che dovrebbe autorizzarla per il secondo anno, e la Best non vuole più anticiparne il pagamento. Così, da settembre, 126 famiglie non ricevono un euro". Scriverò al Ministro del Lavoro, Giovannini, e al Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Damiano, ma intanto ho invitato i lavoratori a continuare a sollecitare i parlamentari del territorio, perché si facciano carico della situazione.
Fonte: Profilo Facebook Laura Boldrini
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