ALL'OMBRA DELLA TORRE

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sabato 30 marzo 2013

AMBULANZE DI NUOVO VERSO IL FERMO

Fonte: Il Messaggero


"La Regione non rimborsa i servizi ambulanze di nuovo verso il fermo."


 Torna nelle Marche l’incubo del fermo delle ambulanze. La protesta potrebbe scattare dopo Pasqua. Nonostante la firma dell’accordo di un mese fa per riscuotere le spese dei servizi sanitari, da parte della Regione non c’è stato più un cenno di disponibilità per pagare quanto pattuito alle pubbliche assistenze. Un silenzio che sta alimentando di nuovo lo scontento, e la prospettiva che le ambulanze tornino in strada con le sirene accese. Primo passo verso lo sciopero del soccorso. «Sebbene i tempi tecnici non siano ancora scaduti - spiega Alberto Caporalini, presidente della Croce Gialla di Ancona - abbiamo la sensazione che anche questa volta l’assessore alla sanità Almerino Mezzolani abbia firmato un accordo già dimenticato». La scadenza dell’accordo è il 30 aprile ma, stando alla Croce Gialla, dalla Regione sarebbero già dovuti arrivare dei documenti per effettuare i pagamenti. «Dal 20 marzo - continua Caporalini - l’assessore Mezzolani avrebbe dovuto inviarci le modalità con cui calcolare le spese effettivamente sostenute, condividendo quelle che erano le nostre proposte. Ad oggi non ci è stato inviato nulla. Con i meccanismi di calcolo noi associazioni dovremmo, entro la fine di aprile, poter rendicontare le spese pregresse e verificare quelle nuove. Così rischiamo di non ottenere il rimborso sia con il vecchio che con il nuovo sistema».

A preoccupare le associazioni del soccorso sono le condizioni economiche in cui versa ciascuna associazione. «I soldi sono già finiti da tempo - incalza Caporalini -. Stiamo andando avanti con scoperti bancari, ma si stanno esaurendo anche quelli. Ci sentiamo presi in giro». La preoccupazione è stata espressa anche su Facebook delle associazioni, che annunciano il ritorno in strada per protestare con le sirene accese. E, se non bastasse, con il blocco delle ambulanze.
Già un mese fa le 48 associazioni avevano improvvisato una protesta per attirare l’attenzione della Regionei e dell'opinione pubblica. In quell’occasione fu proclamato uno sciopero, che determinò l’interruzione dei servizi programmati. L’accordo con Mezzolani anticipò di poche ore il blocco totale del soccorso.

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