Fonte:www.restodelcarlino.it
I manifestanti: "Siamo qui per rivendicare il nostro posto di lavoro". Nel vertice di lunedì al Ministero dello Sviluppo economico si è deciso di dimezzare gli esuberi.
Stamattina i lavoratori della Indesit hanno organizzato un presidio davanti alla sede dell’aula consiliare dell’Assemblea legislativa delle Marche, dopo il tavolo di ieri al Ministero dello Sviluppo Economico. “Siamo qui per rivendicare il nostro posto di lavoro - ha detto uno dei manifestanti -, è una forma di protesta spontanea, decisa dai lavoratori durante l’assemblea di oggi a Fabriano”. I lavoratori hanno chiesto al presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi di entrare nell’aula consiliare e di parlare.
Poi è stato deciso di far incontrare una corposa delegazione con gli assessori regionali al Lavoro Marco Luchetti e alle Attività produttive Sara Giannini. Al momento nel piazzale di Palazzo Leopardi c’è un centinaio di lavoratori dello stabilimento di Albacina e si attendono i colleghi di Melano, ancora riuniti in assemblea a Fabriano. Il vertice di ieri a Roma ha sancito che gli esuberi su scala nazionale scendono dai 1.425 iniziali a 630, ma di fatto possono essere considerati 300 se si includono i 330 dipendenti che verranno accompagnati alla pensione nel prossimo triennio attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e non saranno rimpiazzati da nuovi ingressi.
E' l'ulteriore modifica - improntata sul mantenimento dei volumi produttivi in Italia a scapito dell'iniziale robusto trasferimento verso la Polonia - del piano industriale presentata dal management di Indesit ai sindacati.
Proprio le parti sociali per il momento giudicano in blocco ancora insoddisfacenti i nuovi ritocchi, ma hanno comunque chiesto dieci giorni di tempo per analizzare nel dettaglio la bozza del nuovo documento e decidere se accettare o meno il piano che non prevede alcun licenziamento e tre anni di utilizzo di ammortizzatori tra cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà.
Il 31 è previsto un nuovo vertice ancora in Ministero per fornire una risposta forse definitiva all'Indesit.
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