Fonte: @Bicarbonati - il Blog di Gian Pietro Simonetti
Un'assenza che brilla nel caotico movimento
La difesa del punto nascite è una questione simbolica ad elevato impatto mediatico. Attorno ad essa si possono costruire piccole fortune politiche, contestazioni che rimbalzano sulla stampa, dichiarazioni che fanno il giro dei social, regolamenti di conti tra correnti di partito, miseri protagonismi di una società civile che, nella ricerca di un posto al sole, spesso surclassa - e di molto - il rinomato egocentrismo della classe politica.
In questo caotico movimento di indecisioni e di decisioni rimandate c'è un elemento importante, che apre la porta ad altre storie e altri scenari. Nella corale e conformistica difesa del punto nascite che ha visto protagonisti anche i sindaci dei comuni montani, infatti, spicca un'assenza che spiega molto di ciò che sta accadendo a Fabriano; un'assenza così ostinata da risultare degna di nota e di rumore: quella del Sindaco di Cerreto Giovanni Porcarelli.
Se ci accontentassimo di una valutazione superficiale, potremmo supporre un sincero ed esibito menefreghismo, ma Porcarelli è troppo scaltro e di cervello fino per farsi inimicizie su questo tema, inanellando uno sgarbo istituzionale dietro l'altro. Di conseguenza occorre pensar male, ossia immaginare che ci sia dell'altro dietro questa esibita indifferenza.
Le ragioni politiche del silenzio: endorsement e desistenza
Sono almeno due gli elementi che avvalorano l'esistenza di un disegno politico: il credito territoriale incamerato da Porcarelli grazie alla funzione di calmiere sociale svolta nella vicenda JP, recentemente sbloccata dal pronunciamento della Cassazione; l'accordo di desistenza con il PD in occasione delle regionali del 2015 quando in cambio dell'appoggio a Ceriscioli il Partito Democratico di Cerreto riuscì, con un'indimenticabile magia al fotofinish, a non presentare la propria lista per le comunali, spianando la strada al successo elettorale di Mr JP.
Se osserviamo le cose da questa angolazione il paesaggio cambia profondamente e il silenzio di Porcarelli sul punto nascite assume una valenza diversa, di conferma della desistenza, di endorsement silenzioso rispetto alle scelte del Governatore sul tema sanità.
Un sottile disegno sotto il segno di JP
Non a caso questa posizione, apparentemente indecifrabile di Porcarelli, si intreccia con la discussione relativa all'accorpamento dei comuni, aperta dal PD nella riunione della Direzione Regionale del 12 febbraio 2016 (Articolo sulla Direzione Regionale del PD) e conclusasi i primi di marzo con l'approvazione, da parte dell'Assemblea Legislativa delle Marche, della legge sul riordino territoriale dei Comuni e delle Province (Articolo Corriere Adriatico).
Per quel che riguarda il nostro territorio la posta in gioco è la fusione dei comuni della zona montana in un soggetto che sia in grado di fare massa critica a livello di popolazione, servizi e trasferimenti statali. A parole potrebbe anche sembrare un processo virtuoso di razionalizzazione delle risorse, di potenziamento dei servizi, di riduzione dei costi e di semplificazione dei momenti decisionali.
In realtà quando ci sono di mezzo la politica e la mano pubblica si verifica puntualmente l’eterogenesi dei fini e si producono conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali: parti con l’intento di migliorare le strutture e i servizi e giungi alla chiusura del processo con la fondata nostalgia per quel che c'era prima.
Per ora siamo agli abboccamenti iniziali ma è interessante notare come la fase di annusamento si declini interamente lungo l'asse Fabriano - Cerreto, realtà che hanno un elemento che ne facilita il reciproco pomiciamento: una situazione di sfascio dei conti comunali.
Un unico comune montano sarebbe un toccasana per Fabriano e Cerreto perché entrerebbero risorse premiali come conseguenza della fusione e le difficoltà di bilancio verrebbero riversate in un unico e nuovo calderone.
In questo quadro non è solo folklore il "prestito" di un vigile urbano da Fabriano a Cerreto e non è cosa da poco, in termini di armonizzazione tra le popolazioni, che le due comunità condividano la stessa squadra di calcio - ASD Fabriano Cerreto - che rischia di vincere la Coppa Italia Dilettanti e di cui Giovanni Porcarelli è patron e finanziatore.
La gallina dalle uova d'oro
Di fatto è Giovanni Porcarelli l'uomo forte dell'accorpamento, il King Maker del Comune Unico Montano ma l'operazione non può essere la sommatoria di due debolezze - Fabriano e Cerreto - che in una ipotetica matrice della Boston Consulting Group verrebbero definite Dogs. C'è bisogno di cash cows, di vacche da mungere che siano in grado di garantire alla fusione comunale una fonte di golosa liquidità.
In questo caso la vacca da mungere sono le Grotte di Frasassi, gestite dal Consorzio di cui il Comune di Genga fa parte assieme alla Provincia di Ancona. Creare un Comune unico della zona montana significa avere in dote le Grotte di Frasassi e il loro giro d'affari e di liquidità.
Incognite e variabili
In questo quadro più nitido è assai probabile che l'obiettivo di Porcarelli sia diventare il primo Sindaco del Comune Unico Montano con l'appoggio decisivo del PD regionale (ed ecco forse spiegato il silenzio sul punto nascite).
In questo disegno politico vanno considerate alcune variabili: la resistenza gengarina rispetto a un accorpamento che significherebbe perdere il controllo diretto delle Grotte di Frasassi; il peso dimensionale di Fabriano, combattuta e vinta ma ancora in grado di pesare un po'.
In realtà l'incognita che grava sul progetto è di natura politica, perchè il PD non pare essere così compatto come sembra. Il punto di resistenza potrebbe essere l'area che fa riferimento all'on.Lodolini.
Non a caso il deputato falconarese, alla fine di gennaio del 2016, presentò un'interrogazione al Governo per chiedere conto della mancata presentazione del Piano Industriale da parte della JP Industries (Lodolini interroga il Governo) così come non è un caso che lo stesso Lodolini abbia pubblicamente plaudito, a mezzo social, alla nomina di Angelo Cola a segretario del PD di Cerreto d'Esi.
Angelo Cola, per chi se ne fosse dimenticato, perse le primarie per la candidatura a Sindaco di Cerreto nel 2015; primarie vinte da Stefano Stroppa che poi non riuscì a presentare la lista del Pd alle comunali di Cerreto a cui abbiamo fatto cenno in precedenza.
A partire da quella fase Cola si è caratterizzato come oppositore accalorato della Giunta Porcarelli; una posizione su cui ha costruito l'elezione a segretario del partito e ricevuto l'incoraggiamento politico e il plauso personale di Lodolini.
Ed è sintomatico che il PD cerretese abbia espresso la propria contrarietà al progetto di fusione con parole durissime: "Chiediamo ai consiglieri, tutti i consiglieri, anche quelli di maggioranza di non seguire Porcarelli in questa sua avventura. Il PD promuoverà tutte le iniziative politiche necessarie al fine di evitare un approdo disastroso per il nostro Comune. Cerreto d'Esi appartiene ai cerretesi e non è un bene a disposizione per usi privati di Porcarelli."
In questa partita l'unica cosa certa è l'assenza politica di Fabriano. Ma di questo non avevamo dubbi.
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