Fonte: RADIOGOLD
Di seguito comunicato dell’ex sindaco Livia Ciappelloni a poche ore dal commissariamento del Comune di Cerreto d’Esi.
La sospensione del Consiglio comunale da parte del Prefetto avvenuta in data 7.8.2014 nasce dal fatto che i consiglieri dimissionari, di cui quattro di maggioranza ( Porcarelli, Galli, Bisolfati e Pasquini) e quattro di minoranza ( Chiucchi, Santarelli, Pupilli e Melchiorri) hanno preferito dare le dimissioni invece di presentarsi regolarmente in consiglio comunale previsto per il giorno 8.8.2014.
Probabilmente, dopo settimane di chiacchiericcio da bar, dopo tante supposizioni non supportate da nessun documento, in consiglio comunale di fronte ai cittadini in seduta ufficiale i nodi sarebbero venuti al pettine in maniera trasparente e democratica e i cerretesi avrebbero giudicato qual era la verità.
Si è perciò preferito evitare il confronto dialettico e democratico di fronte ai cittadini, preferendo la strada delle dimissioni.
Perché i consiglieri dimissionari così impegnati a salvaguardare l’integrità del Comune, così decisi e così uniti in maniera trasversale nell’intento comune di mandare a casa il Sindaco non hanno presentato una formale mozione di sfiducia al Sindaco medesimo in Consiglio comunale? Questa sono domande che i cerretesi si stanno facendo in questi momenti.
La verità è sotto gli occhi di tutti: la volontà di non voler fare governare in nessun modo il Sindaco Ciappelloni. Gli avvenimenti di queste ultime settimane avvalorano oggettivamente questa tesi e le dimissioni di oggi lo certificano in maniera inequivocabile.
Rimane forte il rammarico. È ineluttabile che questa amministrazione viene mandata a casa sulla base del nulla, a poco più di due mesi dalle elezioni, al Sindaco Livia Ciappelloni e alla sua amministrazione, sistematicamente, non gli è stato permesso di amministrare. Queste dimissioni non scaturiscono dal dissenso all’azione di governo, ad atti o provvedimenti: come si può parlare di contraddittorietà amministrativa se il Sindaco aveva appena iniziato a governare?
Tra l’altro del tutto innaturale questa unione tra centro destra, partito democratico e movimento cinque stelle volta al commissariamento della cittadina di Cerreto d’Esi, soprattutto se si ricorda che in campagna elettorale la lista “Uniti per Cerreto” era stata attaccata politicamente per questo connubbio tra centro sinistra e centro destra.
Per di più ci si meraviglia che lo stesso esponente del movimento 5 stelle abbia presentato le proprie dimissioni pur avendo richiesto un consiglio comunale aperto in cui i cittadini avrebbero potuto prendere la parola e confrontarsi direttamente con l’amministrazione, relativamente al quale quest’ultima non si sarebbe sottratta.
L’unico forte rammarico è per le concittadine e i concittadini di Cerreto d’Esi.
I cerretesi, a questo punto, sanno chi ha provocato l’arrivo del commissario: i dimissionari, con la loro scelta inspiegabile, hanno la responsabilità storica di portare il commissario a Cerreto.
Il tempo è galantuomo.
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