Si è conclusa ieri in una trattativa in Regione la vertenza che ha visto coinvolta la Best di Cerreto D’Esi, aperta con la procedura di mobilità avviata il 3 gennaio scorso per 125 lavoratori, per necessità di riorganizzazione aziendale .La trattiva ha poi portato a ridurre a 110 il numero dei lavoratori che saranno messi nelle liste di mobilità.
All’incontro erano presenti, oltre all'assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti i rappresentanti di FIM CISL , FIOM CGIL, UILM UIL nonché le RSU e per la proprietà Roberto Leo, Lorenzo Bagnasco e Maurizio Bucci, assistiti da Stefano Sansonetti e Paolo Centofanti di Confindustria Marche. L’accordo raggiunto prevede l’apertura di una procedura di Cassa integrazione che riguarderà tutti i dipendenti fino a dicembre 2013 e una contestuale mobilità di 110 lavoratori, la cui uscita sarà regolata da incentivi all’esodo volontario: chi deciderà di uscire entro il prossimo 8 aprile riceverà un incentivo pari a 28 mila euro, coloro che decideranno entro il 30 settembre prenderanno un incentivo di 20 mila euro. Oltre tale termine non si avrà più diritto all’incentivo.
Nell’accordo è previsto anche l’impegno dell’azienda ad investire ulteriori capitali per la riorganizzazione entro i prossimi nove mesi , vale a dire 902 mila euro ( 366 mila nel primo semestre del 2013 e 536 mila nell’ultimo). Se da tale operazione di investimento emergessero necessità di nuove assunzioni, c’è l’obbligo da parte dell’azienda di riassumere i lavoratori precedentemente messi in mobilità e non ancora ricollocati sul mercato del lavoro.
La Best, società di produzione di cappe aspiranti da cucina e che occupava 309 lavoratori ( 232 operai e 77 impiegati), aveva già dato segnali di difficoltà nel 2008 per poi passare in cinque anni ad un calo di vendite di oltre il 25% a causa della crisi globale, calo che corrisponde in termini di fatturato ad una diminuzione da 127 milioni nel 2007 ai 55 milioni del 2012. E tale situazione aveva già indotto la società a fare ricorso, nel perdurare di una crisi strutturale e di riorganizzazione, agli ammortizzatori sociali tra i quali la Cassa integrazione ; nel 2011 poi erano stati licenziati 57 dipendenti e con un’ulteriore procedura di mobilità, nel 2012, altri 49 lavoratori.
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